GOOGLE DISCOVERY. Fai scoprire il tuo Brand.
Negli ultimi anni Google ha rilasciato numerose nuove campagne, alcune molto interessanti ed efficaci, altre decisamente meno.
Nell’approfondimento di oggi sul mondo Google Ads vogliamo parlarvi di Google Discovery.
Discovery rientra nella “macro area” delle campagne Display, ossia quelle inserzioni che non lavorano su ricerche e parole chiave, ma che intercettano utenti potenzialmente interessati al nostro prodotto/servizio/brand, sulla base dei loro interessi dimostrati durante la loro navigazione web.
A differenza delle versioni “classiche” di queste campagne, Discovery si pone come soluzione perfetta (o presunta tale - ndr.) per alcune precise strategie di marketing, in quanto non lavora con banner grafici o testuali all’interno di siti web o app durante la navigazione dell’utente, ma propone inserzioni esclusivamente all’interno di YouTube, Discover e Gmail.
“Beh dov’è la novità?” starete pensando in questo momento.
Le campagne Gmail esistono da una vita (e infatti andranno in pensione tra qualche mese - ndr.), così come da sempre si possono fare campagne banner display con target YouTube.
A cosa serve quindi Discovery?
A raggiungere i tuoi potenziali clienti in un modo nuovo, esattamente quando sono alla ricerca di storie, stile e ispirazione. In parole povere: quando sono “mentalmente aperte” a scoprire qualcosa di nuovo (da qui il nome).
Fino a qua tanta filosofia... Entriamo nel dettaglio.
L’85% dei consumatori online in media compie un’azione relativa ad un prodotto/servizio 24h dopo aver scoperto qualche informazione rilevante a riguardo. Con questa campagna possiamo quindi lavorare sulla stimolazione del bisogno specifico del potenziale cliente, proponendogli soluzioni interessanti ed accattivanti quando utilizza una delle 3 proprietà Google più inclini al tema “scoperta”, prima che effettui la sua scelta a favore di un concorrente.
Ed è qui che viene il bello!
Se il marketer riuscirà a profilare bene il pubblico target dell’inserzione, riuscirà a pubblicare l’annuncio Discovery per un utente pronto al passo finale, che ha bisogno della “spintarella decisiva” per effettuare la ricerca definitiva e/o la richiesta/acquisto finale.
Abbiamo quindi a disposizione un nuovo strumento potenzialmente molto potente. Lavorare infatti sulla decisione d’acquisto del cliente prima che si accinga a ricercare il prodotto può fornire ad un’azienda o brand un vantaggio competitivo non indifferente rispetto ai propri concorrenti.
Ma come si utilizza al meglio?
Il primo passo è sicuramente quello di individuare uno o più segmenti di pubblico target, potenzialmente interessati alle proposte del nostro Brand. Soluzioni interessanti possono essere le Similar Audiences delle nostre Customer Match o delle nostre liste di Remarketing, oppure dei pubblici personalizzati creati per Custom Intent (in gergo non tecnico: utenti simili a quelli che hanno già interagito con la mia azienda o nuovi utenti che recentemente hanno cercato il mio prodotto/servizio su Google).
Una volta identificato il pubblico, va creata una grafica ed un messaggio “ad hoc” per la tipologia di attività. Se l’obiettivo è far scoprire il nostro brand/prodotto dobbiamo per forza rendere accattivante ed interessante la nostra inserzione, proponendoci come una vera soluzione al possibile bisogno del consumatore.
Attenzione: l’obiettivo non è portarlo subito alla conversione, ma incrementare la notorietà e la forza del brand, per fare in modo che quando sarà il momento l’utente sceglierà noi.
Arriveranno sicuramente lead e vendite dirette dalla campagna, ma non dobbiamo fare l’errore di valutarla esclusivamente per quel KPI.
Va infine scelto il budget e la durata. Considerando la tipologia di attività, l’ideale sarebbe utilizzare Discovery per 2-4 settimane, valutare i risultati ottenuti dall’intera struttura pubblicitaria e successivamente ottimizzare o modificare il target, il messaggio e la grafica al fine di ripartire nuovamente.
Se utilizzata all’interno di una macro strategia composta da un mix di canali e campagne diverse, Discovery può veramente dare quella marcia in più che fino ad ora le classiche Display non riuscivano a garantire con continuità.
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